La caldaia a gas/gasolio è ormai obsoleta
Il riscaldamento degli ambienti e dell’acqua calda sanitaria èun compito che da sempre stato affidato alle caldaie: solo la caldaia, infatti, era in grado di portare le temperature fino ai 70°C per il riscaldamento e fino a 50°C e oltre per l’acqua sanitaria.
La diffusione di sistemi di riscaldamento con radiatori in alluminio o in ghisa , che richiedono temperature intorno ai 70°C, per mantenere i rendimenti pubblicati nelle loro schede tecniche, non hanno mai posto il problema della produzione dell’acqua calda sanitaria, che generalmente veniva fornita dalla stessa caldaia che opera per il riscaldamento.
Le caldaie che hanno solitamente una potenza termica intorno ai 24kW (anche quelle attualmente in commercio) tuttavia risultano essere sovradimensionate per il riscaldamento degli ambienti, in quanto la potenza necessaria per riscaldare un abitazione media (circa 100 mq) è di circa 10 kW. Questo è necessario per poter produrre l’acqua calda sanitaria istantaneamente; infatti per questa funzione servono circa 24 kW per portare circa 13l/minuto di acqua da 10°C a 50°C.
Anche se per ridurre i consumi le caldaie adottano ormai da tempo vari sistemi di modulazione della potenza e, anche con l’avvento delle nuove tecnologie di condensazione, esse risultano comunque ormai non convenienti per diversi motivi:
1. La tecnologia a condensazione adottata dalle caldaie (il rendimento teorico è intorno al 104%), permette diminuire i consumi del 20-30%, ma ciò non è facilmente raggiungibile in quanto più si fa lavorare la caldaia vicino ai 70°C (che è la temperatura di funzionamento dei radiatori), più il rendimento diminuisce e si avvicina a quello delle caldaie tradizionali con rendimenti intorno al 93%.
2. Il costo dei combustibili fossili è in costante rialzo, quindi li rende sempre meno desiderabili. Inoltre questi contribuiscono al surriscaldamento globale, producendo CO2 dalla combustione e altri agenti inquinanti e rilascianodoli in atmosfera.
Oggi con lo sviluppo delle nuove tecnologie sulle pompe di calore, è possibile produrre acqua calda fino a 60°C e oltre.
Infatti le nuove pompe di calore aria/acqua sono in grado di sostituire completamente la funzione della vecchia caldaia, mantenendo il vantaggio che è alla base del funzionamento delle pompe di calore stesse, ossia per ogni kW elettrico di energia assorbita, essa è in grado di fornire 3 kW termici (può variare da 2,5 a 4 e oltre a seconda dell’efficienza della pompa di calore stessa), quindi un’efficienza del 300% (mica male eh?). Pertanto mi troverò nella situazione che per scaldare la mia abitazione da 100 mq., potrò avere una pompa di calore che al massimo del carico mi assorbirà circa 3 kW e anche meno.
La tecnologia inverter inoltre, applicata alle pompe di calore consente di variare il consumo e la potenza fornita dal compressore che è l’elemento principale che fornisce l’energia termica. Grazie a questa tecnologia posso quindi modulare la potenza e l’assorbimento della pompa di calore e adattarmi al fabbisogno che ha la mia abitazione, sia che sia in un periodo dell’anno più caldo o più freddo, oppure che non abbia bisogno di riscaldare completamente tutta la casa ma solo una zona.
Molte di queste sono inoltre dotate di una controllo climatico, che è in grado di gestire autonomamente sia la potenza che l’assorbimento in base alle temperature esterne e interne rilevate dalle sonde.
E producono anche l’acqua calda sanitaria.
Infatti sono in grado di controllare la temperatura all’interno di un serbatoio di accumulo per l’acqua calda sanitaria e di gestire una valvola a 3 vie. Attraverso una sonda di temperatura si attiva la funzione sanitario, la priorità è sempre per la produzione di acqua calda ad uso sanitario.
Supponiamo che l’unità stia funzionando per la produzione di acqua calda per l’impianto di riscaldamento e che stia erogando acqua a 52°C al 50% della sua potenza e del suo assorbimento elettrico. Se la sonda all’interno del serbatoio di accumulo, rileva che la temperatura è scesa al di sotto dei 40°C (valore che noi abbiamo impostato), significa che abbiamo poco acqua sanitaria, allora il controllo gestisce la produzione di acqua calda sanitaria, qunidi sarà commutata la valvola a 3 vie e interrotto il funzionamento in riscaldamento, dando priorita alla produzione di acqua calda sanitaria portando l’acqua a 60°C e funzionando al 100% della sua potenza e assorbimento, in modo tale da riscaldare l’acqua all’interno del serbatoio di accumulo nel più breve tempo possibile. Una volta raggiunta la temperatura di 55°C (valore che noi abbiamo impostato) la pompa di calore tornerà alla funzione per riscaldamento dell’ambiente, e ai valori di funzionamento precedenti.
Tutto questo comporta un risparmio di oltre il 60% rispetto al GPL !!!
E’ PROPRIO VERO LA CALDAIA NON CONVIENE PIU’.